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I gTLD .WINE e.VIN hanno sollevato molto controversie nel corso dell’ultimo anno. Il programma di espansione dell’ICANN nasce con l’obiettivo di aumentare la possibilità di scelta e la competizione all’interno dello spazio digitale.

Nonostante le buone intenzioni dell’ICANN, questa scelta ha creato una reazione tumultuosa da parte di molti brand mondiali. Una di queste reazioni coinvolge il Governo Francese che ha espresso delle resistenze nel permettere la registrazione delle estensioni .VIN e .WINE.
Axelle Lemaire, Segretario di Stato Francese per le questioni legate al digitale, ha protestato violentemente contro la vendita di queste estensioni perché teme siano messi a rischio gli accordi per la vendita dei prodotti tipici o con denominazione geografica. Ci sono infatti regole rigide che disciplinano la produzione e l’etichettatura di un prodotto tipico o con denominazione geografica. I vini che hanno una denominazione geografica sono ad esempio lo Champagne, il Chianti o il Tokaj.

L’introduzione di questi nuovi gTLD crea di fatto una minaccia per il sistema di classificazione. Diversamente da altre forme di proprietà intellettuale, i prodotti con denominazione geografica non sono proprietà di una singola persona o di un’impresa, ma sono di norma una proprietà collettiva di Consorzi che riuniscono i produttori di una determinata area geografica.

La Francia ha un numero elevato di prodotti con denominazione geografica. I proprietari dei marchi sono molto diffidenti per via della confusione che potrebbe crearsi nei consumatori a causa di questo nuovo gTLD.
Un produttore di vino potrebbe registrare domini particolari con URL che possono indurre in errore i consumatori, come ad esempio champagne.wine o bordeaux.wine. Questa idea di sfruttare il sistema a proprio favore ha causato grandi contrasti tra i proprietari dei marchi. Lemaire ha chiesto di creare una nuova e più trasparente assemblea generale per controllare il nuovo sistema di
nomi a dominio. La Francia non è la sola ad esprimere resistenze in merito alle estensioni .WINE e .VIN.

Anche i produttori di vino di Stati Uniti, Spagna e Portogallo hanno manifestato una certa apprensione. Inoltre, la Commissione Europea ha formalmente inviato un appello contro la decisione dell’ICANN di rilasciare queste particolari estensioni. Di contro, l’Australia è stata invece un forte sostenitore di questo controverso gTLD. Di recente, un diplomatico australiano, Keith Besgrove, si è lamentato perché sono stati posti termini e condizioni che potrebbero ingiustamente limitare l’uso dei termini collegato alla denominazione geografica.

Questo permetterebbe ai brand con denominazione geografica di avere il monopolio sul mercato on line e porrebbe limiti non giustificabili per l’accesso delle imprese ai mercati on line mondiali. Non è stata ancora presa alcuna decisione, ma l’intera faccenda porta alla luce i due lati della medaglia in merito al dibattito sulle estensioni dei nomi a dominio.
 

 

 

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